Professionalità
Abilitazione rilasciata dalla Regione Sicilia
Le guide turistiche abilitate dalla Regione Sicilia, Annalisa Bellafiore, Isabella Ingianni e Rosalia Silvia Purpura, esperti in archeologia classica, architettura e lingue straniere, operano da anni all’interno del Parco Archeologico di Selinunte.
Unite da un profondo legame con il territorio e da una intensa passione per il patrimonio storico-artistico, mettono a disposizione dei visitatori le loro conoscenze con dedizione e professionalità.
Il tour, della durata di due ore, si concentra sulla collina orientale, area sacra che ospita tre templi e sulla panoramica collina dell’acropoli, sede dell’antico abitato.
Le visite, organizzate sia per gruppi che per individuali, si svolgono in lingua italiana e su richiesta in lingua inglese, francese, spagnola e portoghese.
il più grande d’Europa
Tra colline prospicienti il mare, divise da due fiumi un tempo navigabili, ospitarono l’antica città di Selinunte, immersa in una terra fertilissima.
I fiorenti rapporti economici e commerciali con tutti i popoli del mediterraneo, sottolineati anche dalla presenza di due imponenti aree portuali, ne determinarono in pochissimi decenni la crescita inarrestabile.
La metropoli si sviluppò seguendo un rigido impianto urbanistico e accolse almeno sette templi peripteri fra cui il colossale tempio di Zeus, uno dei più importanti del mondo antico.
Confini che si estesero fino al fiume Mazaro ad occidente e al fiume Platani ad oriente, immense aree sacre monumentali; diverse necropoli dai ricchi corredi funerari, reti fognarie e acqua potabile prelevata da innumerevoli pozzi e da varie sorgenti, a servizio delle ricche abitazioni.
Vaste aree industriali extraurbane e dimore riccamente decorate da pavimenti musivi e pareti affrescate.
Era così che si presentava la città: opulenta, imponente e fortemente difesa da una maestosa cinta fortificata, capolavoro di architettura militare.
Le mire espansionistiche diedero origine alle guerre contro Segesta, antica città di origine elima e causarono, in seguito alla sconfitta, la fine dell’egemonia greca di Selinunte.
Sedicimila vittime, il saccheggio dei templi e la distruzione delle case per mano dei cartaginesi, alleati dei segestani, ne attestano la disfatta e l’inesorabile declino.
Nei secoli successivi la città, devastata dai terremoti, cadde nell’oblio fino al XVI sec., quando avvenne il riconoscimento delle rovine e l’identificazione delle stesse con l’antica Selinon, grazie allo storico Fazello.
L’interesse scientifico per la città inizia nel XVIII sec. e da allora non è mai scemato. Gli scavi archeologici continuano a regalarci grandi scoperte.
Si organizzano visite guidate
in tutto il territorio siciliano